IL FONDO LEVI

Giulio Augusto LEVI

(Torino, 1879 – Gallarate, 1951)

Nel 2000 i proff. Giorgina e Paolo Momigliano Levi hanno depositato presso il «Centro Studi storico-letterari Natalino Sapegno», in comodato gratuito, gran parte della biblioteca appartenuta a Giulio Augusto Levi, successivamente incrementata dalle due figlie Sara ed Eugenia, comprendente circa 3.000 volumi relativi agli studi letterari e religiosi del critico.

Il Fondo Levi, che comprende 172 libri antichi (descritti nella pubblicazione, a cura della Fondazione, Sebbene speri di non diventar mai un bibliofilo. I libri antichi di Natalino Sapegno e Giulio Augusto Levi, Torino, Nino Aragno Editore, 2001), si compone principalmente di volumi di letteratura italiana, greca e latina e di diverse letterature europee in lingua originale (una cospicua collezione di testi filosofici è tuttora in possesso degli eredi). In particolare, esso presenta un consistente gruppo di pubblicazioni leopardiane, che riflettono l’ampio lavoro critico condotto dal Levi, sin dai primi anni del Novecento, sul Recanatese; numerosi sono anche i saggi sul Petrarca e sul Manzoni, autori di cui Levi possedeva, come per il Leopardi, diverse edizioni critiche.

Il Fondo Levi include inoltre svariati periodici di natura filosofico-letteraria, fra i quali si segnala la prima annata completa de «La Biblioteca Italiana», con i fascicoli comprendenti il celebre testo Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni di Madame de Staël (fasc. 1) e la risposta di Leopardi (fasc. 4).

Insieme con la biblioteca, gli eredi del prof. Levi hanno donato alla Fondazione anche la parte dell’archivio relativa ai suoi studi letterari: il fondo contiene la corrispondenza di Levi (circa 100 lettere) con importanti studiosi della prima metà del Novecento (Francesco Moroncini, Ferdinando Neri, Gaetano De Sanctis) e con alcuni dei suoi ex-allievi; nonché un interessante gruppo di carte manoscritte attestanti l’elaborazione delle sue opere critiche più importanti ed alcune fotografie d’epoca che testimoniano le tappe della sua attività professionale.

Giulio Augusto LEVI nasce a Torino il 23 novembre 1879.

È il sesto dei dieci figli dell’avvocato Giulio Giacomo Levi e di Diamantina Pugliese, entrambi ebrei, che impartiscono ai figli un’educazione fondata su una moralità laica e progressista, tesa a cogliere gli elementi di giustizia sociale necessari alla libertà ed alla dignità di ogni individuo.

Solo i cinque figli maschi frequentano le scuole superiori e l’Università, segnalandosi nei diversi campi di studio per la precocità della loro formazione critica e per l’attitudine alla ricerca. Giulio Augusto è il solo che sceglie una facoltà umanistica; gli altri si dividono fra le scienze matematiche e l’ingegneria.

Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo d’Azeglio di Torino, Levi beneficia di una borsa di studio del Collegio Carlo Alberto e si iscrive alla Facoltà di Lettere dove è allievo di Gaetano De Sanctis. Conseguiti, nel 1903, la laurea in lettere ed il diploma di magistero, segue i corsi di filosofia. A complemento degli studi segue un corso di lingua francese che lo abilita a quell’insegnamento.

Nel 1904 l’Accademia reale delle Scienze di Torino pubblica il testo della sua conferenza su Le battaglie di Cos e di Andro: inizia così un’intensa attività di studioso e saggista, che sarà compiutamente ricostruita in una pubblicazione dedicatagli dall’Università di Firenze.
L’interesse per le lettere e per la filosofia lo accompagnerà nella sua vita di studioso, vicino a Oscar Ewald, di cui condivide il rifiuto del relativismo nietzchiano, di cui farà sua la massima: «Agisci come se ciascun istante avesse un valore eterno e tu abbracciassi tutto quanto il futuro nell’attimo presente». Dovendosi mantenere , ma anche per scelta convinta , Giulio Augusto Levi si dedicherà all’insegnamento, che resterà sempre per lui, animato da una forte spiritualità che in età matura lo guiderà nella conversione alla fede cattolica, la condizione per eccellenza per far crescere e fiorire la persona nell’interezza del suo essere. Sarà quella spiritualità e quella continua ricerca interiore a portarlo a studiare con particolare interesse l’opera e la personalità di Giacomo Leopardi: nel 1911 pubblica per i tipi dell’editore Bocca di Torino la Storia del pensiero di Giacomo Leopardi, primo di una lunga serie di lavori sul Recanatese che Giulio Augusto Levi realizza avendo come punto di riferimento anche il mondo della scuola.

La carriera scolastica, iniziata in un Istituto tecnico di Bobbio Pellice, porta Levi a conoscere molte e molto diverse realtà regionali e sociali dell’Italia nella transizione dal liberalismo al fascismo, e da una economia prevalentemente agricola ad un sistema produttivo in cui comincia ad emergere la grande industria del primo Novecento: Susa, Ascoli Piceno Genova, Catania, Venezia, e infine Firenze, dove Levi si stabilisce definitivamente dopo il matrimonio.

L’attività di docente va di pari passo con quella dello studioso, che Giulio Augusto riversa non solo nelle accademie, ma nelle aule in cui insegna; tant’è che l’ispettore ministeriale che dovrà giudicare se egli abbia i requisiti per diventare professore di ruolo osserva acutamente nella relazione al Ministero che il suo patrimonio culturale è grandissimo e che egli lo spende generosamente fra i suoi allievi che solo in parte riescono ad apprezzarlo; tanto è esigente verso sé stesso , quanto è comprensivo e rispettoso nei confronti dei suoi allievi, che segue ben al di là degli obblighi scolastici. Certo è – e lo stanno a dimostrare tante lettere che riceve dai suoi allievi – che saranno moltissimi gli studenti che, nel tempo, gli diranno la loro devozione e la riconoscenza per l’attenzione da cui si sono sentiti sempre circondati. Ciò è frutto non solo della personalità e della passione per la cultura di Giulio Augusto Levi e della sua dedizione all’insegnamento,ma di quel travaglio religioso che lo porterà – ormai uomo adulto – alla conversione ed alla fedeltà al messaggio evangelico. Un travaglio reso acuto negli anni della prima guerra mondiale dalla morte sul fronte di due dei suoi fratelli, andati volontari, rinunciando alla famiglia, nel caso del fratello Decio, sposato con due figli, ed alla carriera scientifica , nel caso del fratello Eugenio, già professore di matematica in età molto giovane presso l’Università di Genova.

Il travaglio del dolore per la perdita dei due fratelli si coniuga con la gioia del matrimonio: il 1914 è a Firenze , docente alla scuola normale maschile: Giulio Augusto vive nella piccola pensione famigliare che la famiglia Lucignani – una famiglia della piccolissima nobiltà fiorentina – ha aperto di fronte a Palazzo Medici, nella centralissima via Cavour. Lì Giulio Augusto conosce Giuseppina Lucignani e trova finalmente quell’amore di una donna di cui sin lì a sentito l’acuta mancanza.

Il rapporto con la moglie che è una creatura affascinante dalla salute apparentemente fragile, sarà per tutta la vita fato d’intensa tenerezza, di continue premure e di confronto sul piano spirituale. Sposatisi nel 1916, a Venezia dove in quel momento Giulio Augusto insegna , dieci anni dopo possono celebrare il matrimonio secondo il rito cattolico perché Giulio Augusto, il 29 dicembre di quell’anno ha ricevuto il battesimo, dopo un lavorio religioso che dura ormai da vent’anni E’ stato un itinerario di ricerca lungo se si pensa che già nel 1906 scrivendo alla sorella Aida si era proclamato “sempre un po’ religioso nella sua miscredenza”. Gli sposi scelgono una cerimonia privata,che avrà luogo nella cappella dei duchi San Clemente.
Giulio Augusto e Giuseppina hanno ormai due figlie: Sara nata nel 1917 ed Eugenia , nata due anni dopo, che porta quel nome a ricordo dello zio morto al fronte. Entrambe si laureeranno in lettere anche se l’una discute una tesi di lingua latina con Giacomo Devoto, l’altra di storia della pittura, con Mario Salmi.

Il curriculum scientifico di Giulio Augusto Levi si è nel frattempo arricchito molto, non solo di studi leopardiani e di altri autori, ma anche sul tema dell’estetica e del comico. Sul primo argomento aveva fatto uscire per i tipi della Casa editrice Vallardi un manuale di estetica. Il suo interesse per la materia crebbe a tal punto ch’egli la riprese nella sua “Storia del gusto e dell’estetica”, che pubblicò due anni più tardi. Le sue idee in materia erano lontanissime da quelle di Croce che godeva di un prestigio culturale altissimo e che non risparmiò la sue critiche a Levi, che le confutò; in questo confronto impari con un maestro quasi indiscusso a Levi premeva più di ogni altra cosa di rivendicare il diritto di avere concezioni proprie anche se esse erano lontane da quelle di un grande filosofo come Croce, circondato da consensi non sempre disinteressati.

Nel 1924 l’orizzonte dei suoi interessi letterari sempre più attenti alla poetica leopardiana – di cui s’era occupato quando nel 1922 aveva pubblicato i “Canti di Leopardi” – si allargano.

Accettando la proposta che gli viene dalla casa editrice della “Voce”, Levi avvia l’edizione critica de “Il principe e la letteratura” di Vittorio Alfieri e cura un’antologia di passi scelti del “Baretti”.

Da questo primo accostamento all’opera dell’Alfieri, egli passerà subito dopo alla cura di sei volumi che raccolgono le opere dell’Alfieri. L’edizione critica del saggio alfieriano sul Principe e le lettere fu anche l’occasione per Levi non solo di interessarsi all’opera dello scrittore astigiano, ma agli scritti dello stesso Machiavelli, l’autore di cui si occupa nel saggio “Machiavelli : discorso sulla prima deca di Tito Livio”. Un saggio che, anni più tardi, entrerà nella collana dei Classici italiani scolastici, diretta da Attilio Momigliano Il suo rilievo nel quadro culturale dell’epoca è tale, e soprattutto la sua ricerca interiore è così ricca sul piano della fede religiosa da indurre Carlo Calcaterra, nel 1931, a proporre a Pio Marrucchi, che accetta, di scriverne la biografia spirituale.

La scelta di Pio Marrucchi, studioso cattolico di filosofia e persona dalla spiritualità profonda non è casuale e tiene conto di quella sintonia religiosa che Marrucchi ha saputo alimentare in tanti anni di profonda amicizia con Levi, che l’aveva voluto testimone alle sue nozze.
Nel 1931 esce per i tipi di Principato il saggio su “Giacomo Leopardi”, a coronamento degli studi e delle ricerche sin lì condotti da Levi sul poeta a lui più affine. L’11 ed il 12 ottobre di quell’anno partecipa ad Arezzo alla “Settimana petrarchesca”, organizzata da Vittorio Cian, Carlo Calcaterra, Carlo Segré e Luigi Tonelli. Del poeta aretino continuerà a studiare l’opera nell’ambito delle iniziative promosse dal Centro nazionale di studi sul Rinascimento, istituito da Giovanni Papini. Frutto di questi studi sarà il saggio “Il Petrarca moralista e politico”.

L’anno successivo consegue la libera docenza in Letteratura italiana, ma non abbandona l’insegnamento nelle scuole superiori. In quello stesso anno consegna alla SEI il manoscritto dell’opera: “Boccaccio: scelta di novelle”. Con quel moralismo che a lui è del tutto estraneo, i responsabili della casa editrice criticano la scelta che ha fatto fra le novelle del Boccaccio perché se è vero – così essi giustificano i rilievi mossi a Levi – che si deve badare ad insegnare ai giovani a conoscere il mondo com’è, ma si deve badare soprattutto alla formazione degli alunni; in realtà ciò che preoccupa la SEI è il modo irriverente con cui il Boccaccio ha trattato gli uomini di Chiesa: critiche che confermano quanto il cattolicesimo di Levi non fosse codino e inutilmente moralista.

Nel 1935 consegna a La Nuova Italia” i suoi “Saggi critici” e alla Libreria editrice di Napoli un volume sull’Eneide , destinato non solo agli studenti del liceo e delle magistrali, ma anche a quelli che frequentano gli istituti tecnici. Nel 1937 partecipa ad un concorso universitario per una cattedra di lettere. La cattedra sarà vinta da Mario Fubini: Levi che per merito potrebbe figurare nella seconda terna di candidati viene escluso” perché non si volle un altro docente ebreo”.

Erano queste le avvisaglie delle leggi antiebraiche emanate l’anno dopo da Vittorio Emanuele III e da Mussolini. Come tutti i docenti ebrei anche Levi viene espulso da quella scuola a cui egli aveva dedicato tanta parte della sua vita di studioso. A lui come a tutti gli ebrei fu precluso qualsiasi lavoro che esulasse dalla cerchia strettissima delle Comunità israelitiche; particolarmente doloroso per lui fu il divieto di frequentare le biblioteche, le accademie e gli istituti di cultura. I testi scolastici di cui era stato autore, per quella stessa legge del 17 novembre 1938 non possono più essere adottati; anche i concorsi alle cattedre universitarie gli sono preclusi.

Di fronte a questa situazione, agli inizi del 1939, pensa come, il fratello Beppo, di emigrare in Sud America, ma la cattedra a cui potrebbe aspirare è stata nel frattempo assegnata ad Albero Pincherle: Giulio Augusto, restato in Italia, potrà peraltro proseguire – in maniera certo del tutto episodica – la sua attività di scrittore e di critico letterario collaborando all’Osservatore Romano, alla rivista “Studium” e con altre testate, firmandosi Giulio Augusti. All’attività di critico letterario affianca ora quello di traduttore: per conto della casa editrice Morcelliana tradurrà in quegli anni bui l’ opera di autori tedeschi: dallo Schmabel di “Die religiose krafte allo Sellmair di “Der mensch in der tragic, per non parlare del Priester in der welt”, di Sellmair: saggi i cui titoli parlano da sé e dell’impegno religioso dei loro autori.
Nel corso dell’occupazione tedesca Levi dovrà nascondersi con la sua famiglia e troverà rifugio in un istituto di religiosi. La sua fama di studioso si diffonde, comunque, anche fra i giovani universitari romani aderenti alla FUCI che affidano ad uno di loro, Giulio Andreotti l’incarico di invitarlo a scrivere su “Azione fucina”

Nel 1942 avviene , ma solo formalmente per effetto dell’esclusione degli ebrei dalle scuole e dalle università, avviene il passaggio nel ruolo dei professori universitari. Levi continua perciò a lavorare nel campo della critica letteraria: nel 1946 affida al Commissario per la scuola del CLN di Firenze un articolo su Alfieri e Foscolo, destinato alla rivista Humanitas, e prepara per la stampa un suo breve saggio su “Leopardi cristiano”; nello stesso anno cede alla casa editrice Marzorati i diritti sul volume “Classicismo e neo classicismo” che entra a far parte della serie di “Problemi e orientamenti critici di lingua e letteratura italiana, destinata agli studenti universitari e a chi deve affrontare il concorso a cattedre di scuola media inferiore e superiore. Nel 1947 esce l’antologia omerica da lui curata. In questo periodo assume un forte significato la sua iscrizione e la sua collaborazione alla”Amicizia ebraico-cristiana” il movimento interconfessionale nato per saldare la tradizione ebraica e quella cristiana. In questa adesione attiva, Levi sente di dare, al di là della dimensione privata uno sbocco all’esigenza di rompere quel pregiudizio contro i “perfidi giudei” che per tanti secoli ed ancora negli anni del regime aveva alimentato le persecuzioni antiebraiche e di sottolineare invece come gli ebrei fossero i fratelli maggiori dei cattolici.

Soltanto nel 1949 gli è assegnata la cattedra di letteratura italiana nella Facoltà di architettura dell’Università di Firenze.
La sua vita universitaria sarà tanto intensa quanto breve. Il 12 settembre del 1951 è a Gallarate, dove è intervenuto ad un Convegno. Dopo la colazione di lavoro mentre passeggia nel vestibolo della sala delle conferenze, cade a terra stroncato da un infarto. Sarà quella la sua ultima lezione: una lunga comunicazione “à laquelle il avait mis tout son coeur”, come un professore dell’Università d’Algeri che tentò invano di prestargli soccorso.

Sul suo tavolo di lavoro, in via Bolognese, a Firenze aveva lasciato in evidenza la richiesta della Morcelliana di recensire il “Diario” di Kirkiegard ed un altro volume dello stesso autore: “Preghiere”: segno anche questo di un interesse che dalla letteratura ha sempre portato Levi alla meditazione religiosa ed alla riflessione filosofica, creando quel un circolo virtuoso che lo caratterizzò come persona e come studioso.

BIBLIOGRAFIA DI GIULIO AUGUSTO LEVI*

  1. – Le battaglie di Cos e di Andro, in « Atti della Regia Accademia delle Scienze di Torino », vol.
    XXXIX, a. 1903-1904, pp. 629-635.
  2. – Studi estetici. Parte Prima. Ricerche di filosofia dell’arte e della critica estetica. I. Dell’arte e della critica estetica. II. La concezione oggettiva dell’opera d’arte. – Parte Seconda. Analisi e commenti. I.* L’episodio di Farinata. II.* Un sonetto del Petrarca. III. L’ode « A un vincitore nel pallone » del Leopardi. IV. « La vita solitaria ». V. L’« Aspasia ». Città di Castello, S. Lapi, 1907, 8°, p. 170. v. B. CROCE. Intuizione, sentimento, liricità, in « La Critica », a. V, 1907, pp. 248-250.
  3. Esercitazioni di lingua, in « Nuovi Doveri », a. I, 1907, pp. 284-286.
  4. Ancora gli « esercizi di insincerità », in « Nuovi Doveri », a. II, 1908, pp. 28-30.
  5. Per concludere sulle esercitazioni di lingua, in « Nuovi Doveri », a. II, 1908, pp. 80-81.
  6. Per l’insegnamento dell’italiano, in « Nuovi Doveri », a. II, 1908, pp. 226-227.
  7. ** Arturo Graf poeta lirico, in « Rivista Abruzzese », a. XXIII, 1908, pp. 623-638.
  8. Note di cronologia leopardiana, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LIII, 1909, pp. 232-270.
  9. ENRICO SANNIA, Due canti leopardiani, con un’append. di note ermeneutiche…, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LIV, 1909, pp. 232-235. [Recensione].
  10. Risposte al questionario dei « Nuovi Doveri » sulla riforma della Scuola media, in « Nuovi Doveri », a. III, 1909, pp. 14-17.
  11. Contro la Mutualità scolastica, in « Nuovi Doveri », a. IV, 1910, pp. 361-363.
  12. ** Ottone Weininger, in « La Voce », a. II, 1910, pp. 260-261. – Rist. in « La questione sessuale », Firenze, 1915, pp. 11-23.
  13. ** Oscar Ewald, in « La Voce », a. II, 1910, pp. 398-399.
  14. Storia del pensiero di Giacomo Leopardi. Torino, Fr.lli Bocca, 1911, 16°, p. XIII-168. v. G[IOVANNI] G[ENTILE]: G. A. LEVI. Storia del pensiero di Giacomo Leopardi, in « La Critica », a. IX, 1911, pp. 141-151.
  15. Per una storia del pensiero di G. Leopardi, in « La Critica », a. IX, 1911, pp. 473-476.
  16. Note leopardiane, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LVII, 1911, pp. 63-72.
  17. * Se Francesco da Rimini nell’episodio dantesco sia una natura debole o magnanima, in « Studi critici per nozze Neri-Gariazzo », Città di Castello, 1912, pp. 35-51.
  18. Il Comico. Genova, A. F. Formiggini, 1913, 8°, p. XII-135. « Biblioteca di Filosofia e di Pedagogia ». v. A[TTILIO] M[OMIGLIANO] : G. A. LEVI. Il Comico, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXI, 1913, pp. 431-432.
  19. Programmi, vocazioni, educazione, in « Nuovi Doveri. Rassegna di Pedagogia e di Politica scolastica », a. VII, 1913, pp. 83-112.
  20. Rapporti fra l’arte e la morale secondo Wagner e secondo Schopenhauer (Prefazione alla traduzione di uno scritto del Wagner su Beethoven). Catania, tip. Giannetta, 1914, 8°, p. 15.
  21. **R. Wagner. Beethoven. Traduz. dall’originale tedesco di ATTILIO MALDOTTI, in « Il Conciliatore », a. I, 1914, pp. 318-321. [Recensione].
  22. OSCAR ZOLLINGER. Leopardi als Dichter des Weltschmerzes, in « Rassegna bibliografica della Letteratura italiana », 1915, pp. 12-15. [Recensione].
  23. Analisi metrica di due delle canzoni libere del Leopardi, in « Rassegna bibliografica della Letteratura italiana », I915, pp. I02-111.
  24. Per la riforma di…. noi stessi, in « L’Educaz. Nazion. », a. I, 15 ottobre 1919, p. 13.
  25. La cenerentola, in «L’Educaz. Nazion.», a. II, 15 gennaio 1920, p. 14.
  26. Lettera al direttore [intorno all’appello del « Fascio di educazione nazionale »], in « L’Educaz. Nazion. », a. II, 29 febbraio 1920, p. 9.
  27. Barbusse, in « L’Educaz. Nazion. », a. II, 31 marzo 1920, pp. 6-7.
  28. Concorsi magistrali, in « L’Educaz. Nazion. », a. II, 15 maggio 1920, p. 6.
  29. A chi va affidato l’ufficio di esaminare?, in « L’Educaz. Nazion. », a. II, 30 giugno 1920, p. 7.
  30. Le rime di Tito Allievi, in « L’Educaz. Nazion. », a. II, 15 settembre 1920, p. 14. [Recensione].
  31. CIRO TRABALZA. Militi del lavoro, in « L’Educaz. Nazion. », a. II, 30 settembre 1920, p. 13. [Recensione].
  32. Le critiche più serie contro gli esami di Stato, in « L’Educaz. Nazion. », a. II, 31 ottobre 1920, pp. 9-10.
  33. SILVIO TISSI. L’ironia leopardiana, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXVI, 1920, p. 157. [Recensione].
  34. SILVIO TISSI. Humour dialogico leopardiano e dramma manzoniano (il dramma dell’uomo nel Leopardi e il dramma d’un uomo nel Manzoni), in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXVI, 1920, p. 158. [Recensione].
  35. GIACOMO LEOPARDI. Canti, con introd. e note di GIULIO AUGUSTO LEVI. Firenze, L. Battistelli, 1921, 16°, p. 366. « Biblioteca classica », n. i. – Ved.: Firenze, La Nuova Italia, 1953, 8°, p. 321 + 5 n.n. v. A. MOMIGLIANO: Giacomo Leopardi. Canti, con introd. e note di G. A. LEVI, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXIV, 1914, pp. 169-171.
  36. FERDINANDO NERI. Un ritratto immaginario di Pascal, in « L’Educaz. Nazion. », a. III, 1921, p. 153. [Recensione].
  37. Atalanta in Calidone di C. A. Swinbourne, in « Il Mondo », Roma, a. I, 11 agosto 1922.
  38. Breve storia dell’estetica e del gusto. Milano, F. Vallardi, 1924, 16°, p. VIII-68. « Collana di manuali storici, scientifici e letterari ». – II ed. : 1925.
  39. ** KARL VOSSLER. Leopardi. – GEOFFREY L. BICKERSTETH. The poems of Leopardi edited with introduction and notes and a verse translation in the metres of the original, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXIII, 1924, pp. 135-163 [Recensioni].
  40. RAMIRO ORTIZ. Leopardi e la Spagna, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXIII, 1924, pp. 186-188. [Recensione].
  41. MANFREDI PORENA. Il pessimismo di Giacomo Leopardi, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXIV, 1924, pp. 95-100. [Recensione].
  42. GIUSEPPE DE LORENZO. Leopardi e Schopenhauer, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXIV, 1924, pp. 172-173. [Recensione].
  43. GIACOMO LEOPARDI. Ausgewählte Werke übertragen von LUDWIG WOLDE. Plan und Einleitung von LEONELLO VINCENTI, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXIV, 1924, pp. 311-316. [Recensione].
  44. RAFFAELLO LAMBRUSCHINI. Della istruzione. Dialoghi. Nuova ed. con introd. e note di GIOVANNI CALÒ, in « Nuova Antologia », a. LIX, 1924, pp. 185-187. [Recensione].
  45. DANTE LATTES. Felice Momigliano. – CHAJM WEIZMANN. Saggi e discorsi, a cura di DANTE LATTES e MOSÈ BEILINSON, in « Bollettino Filosofico », N. S., a. VII, 1925, pp. 26-28. [Recensione].
  46. L’Alfieri. (Sunto di una conferenza fatta dal prof. Giulio Levi alla Biblioteca Filosofica il 15 febbraio 1925), in « Bollettino Filosofico », N. S., a. VII, 1925, pp. 78-79.
  47. Definizione dell’arte in quanto è rivelazione del sentimento, in « Dibattiti filosofici. Atti del V Congr. it. di filos. tenuto a Firenze nei giorni 15-19 ottobre 1923 » (Soc. filos. it.). Città di Castello, 1925, pp. 161-168.
  48. * Difesa di Madonna Lucrezia, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXVI, 1925, pp. 105-112.
  49. ** Alfieriana. I: II Manoscritto n. 11 del Fondo Alfieri della Biblioteca municipale di Montpellier. II : Un sonetto inedito. III : Versi in ricordo e per la morte d’un bimbo. IV: Alfieri e Kant, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXVI, 1925, pp. 339-354.
  50. T. LUCREZIO RIZZO. La poesia sepolcrale di G. Leopardi. – CIRILLO BERARDI. Ottimismo leopardiano, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. LXXXVI, 1925, pp. 378-380. [Recensioni].

51. – MARIO CONIGLIANI. Il dramma di un poeta: G. Leopardi, in « Giornale Storico della Letteratura
Italiana », vol. LXXXVII, 1926, p. 386. [Recensione].
52. -Lettera…. a…. G. Vertova [intorno alla comunicaz. cit. al n. 47], in « Leonardo », a. II, 1926, pp.
74-75.
53. – ** Nel cinquantenario della morte di Gino Capponi. Conferenza tenuta dal prof. Giulio A. Levi
alla Biblioteca Filosofica, in « La Scuola in Toscana », a. III, 1926, pp. 241-252.
54. -Intorno ad alcuni concetti della poetica aristotelica e di quella platonica, in « Atene e Roma »,

N. S., a. VIII, 1927, pp. 105-133.

55. – ANGELANDREA ZOTTOLI. Leopardi. Storia di un’anima. – ** ADOLFO FAGGI. Leopardi e
Manzoni. Studi psicologici ed estetici. – FRANCESCO MORONCINI. Canti di Giacomo Leopardi. Ed.
critica, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. XC, 1927, pp. 331-358. [Recensioni].

56. – * Commento metrico a tre canzoni del Petrarca, in « Convegno Petrarchesco tenuto in Arezzo il
XXV e XXVI novembre MCMXXVIII ». « Atti e Mem. della R. Acc. Petrarca di Scienze, Lett. ed
Arti in Arezzo », N. S., voi. VII, a. acc. 1928, pp. 31-35.
57. – ANTONIO BORRIELLO. L’inganno estremo. Saggio leopardiano. Pref. di FRANCESCO MORONCINI,
in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. XCI, 1928, pp. 218-220. [Recensione].
58. – ** Di una redazione del « Saggio sopra gli errori popolari degli antichi » iniziata nel luglio del
1817, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. XCI, 1928, pp. 238-240.
59. – GIACOMO LEOPARDI. Canti, con l’interpr. di GIUSEPPE DE ROBERTIS, in « Giornale Storico della
Letteratura Italiana », vol. XCI, 1928, pp. 379-384. [Recensione].
60. – DOMENICO MAGRI. I primi passi della critica di Francesco De Sanctis, in « Giornale Storico
della Letteratura Italiana », vol. XCI, 1928, pp. 392-393. [Recensione].
61. – FRANCO RIDELLA. Leopardiana. Vol. I: Leopardi e Giordani, in «Giornale Storico della
Letteratura Italiana », vol. XCII, 1928, pp. 152-158. [Recensione].
62. -Appunti di cronologia leopardiana, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. XCII,
1928, pp. 215-220.
63. – GIACOMO LEOPARDI. Operette morali, a cura di ALESSANDRO DONATI, in « Giornale Storico
della Letteratura Italiana », vol. XCII, 1928, pp. 371-374. [Recensione].
64. – UGO DA COMO. Umanisti del secolo XVI. Pier Francesco Zini, suoi amici e congiunti nei ricordi
di Lonato, in « Leonardo », a. IV, 1928, pp. 242-243. [Recensione].
65. – ** TOMMASEO. Colloqui col Manzoni, pubblicati per la prima volta da T. LODI, in « Civiltà
Moderna », a. I, 1929, pp. 129-133. [Recensione].
66. – G. GERVASONI. Studi e ricerche su i filologi e la filologia classica fra il ‘700 e 1’ ‘800 in Italia,
in « Civiltà Moderna », a. I, 1929, pp. 333-335. [Recensione].
67. -Giacomo Leopardi a Roma nel 1822-25, in « Civiltà Moderna », a. I, 1929, pp. 644-667.
68. -Vita del Leopardi, dalla tentata fuga al primo viaggio, in « La Cultura », N. S., vol. I, 1929, pp.
73-84.
69. – PERCY GARDNER. The principles of Christian Art, in « La Cultura », N. S., vol. I, 1929, pp. 297

300. [Recensione].

70. -Sulla purità della lingua, in « La Cultura », N. S., vol. I, 1929, pp. 533-537.
71. – * NICCOLÒ MACHIAVELLI. Tutte le opere, a cura di GUIDO MAZZONI e MARIO CASELLA, in « La
Cultura », N. S., vol. I, 1929, pp. 681-687. [Recensione].
72. – ANDREA SORRENTINO. Cultura e poesia di G. Leopardi, in « Giornale Storico della Letteratura
Italiana », vol. XCIII, 1929, pp. 186-191. [Recensione].
73. -Inizi romantici e inizi satirici del Leopardi, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol.
XCIII, 1929, pp. 321-34174.
– GIACOMO LEOPARDI. Operette morali. Ed. critica ad opera di FRANCESCO MORONCINI, in
« Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. XCIII, 1929, pp. 376-379. [Recensione].
75. -Intorno al premio negato al Leopardi ed assegnato al Botta nel concorso quinquennale della
Crusca del 1830, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. XCIV, 1929, pp. 130-140.
76. -GIOVANNI FERRETTI. Leopardi. Studi biografici, in « Giornale Storico della Letteratura
Italiana », vol. XCIV, 1929, pp. 158-164. [Recensione].
77. -Operette morali di Giacomo Leopardi. Ed. critica ad opera di FRANCESCO MORONCINI, in
« Leonardo », a. V, 1929, p. 64. [Recensione].
78. – ** Leopardi, Manzoni e il problema della lingua, in « Leonardo », a. V, 1929, pp. 230-233.
79. – ** Vittorio Alfieri, in « Leonardo », a. V, 1929, pp. 265-277.
80. – URSMER BERLIÈRE, O. S. B. L’ordine monastico dalle origini al secolo XII, in « Leonardo », a.
V, 1929, pp. 307-308. [Recensione].
81. – ** GIULIO SALVADORI. Enrichetta Manzoni Blondel e il Natale del 1833, in « Civiltà Moderna »,

a. II, 1930, pp. 413-416. [Recensione].

82. – ** Invenzione, creazione, amore nelle poetiche del Manzoni, del Leopardi, di Dante, in
« Convivium », a. II, 1930, pp. 481-494.
83. -Capponi, Colletta e i « Paralipomeni della Batracomiomachia », in « La Cultura », N. S., vol. II,
1930, pp. 597-607.
84. -Intorno alla data di alcune prose e intorno ad un’opera disegnata dal Leopardi, in « Giornale
Storico della Letteratura Italiana », vol. XCVI, 1930. pp. 65-73.
85. -Giacomo Leopardi. Messina, G. Principato, 1931. 8°, p. 417.

v. R. DUSI. G. A. LEVI. Giacomo Leopardi, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana »,
vol. XCVIII, 1931, pp. 327-329. -M. FUBINI. G. A. LEVI. Giacomo Leopardi, in « Civiltà Moderna »,
a. IV, 1932, pp. 118-136. -A. GALLETTI. Giacomo Leopardi, in « Il Resto del Carlino », 4 settembre
1931. – A. MOMIGLIANO. Un’interpretazione del Leopardi, in « Corriere della Sera », 28 dicembre
1931.

86. -Leopardi. Firenze, N. E. M. I. (Noviss. Encicl. Monogr. Illustr. ), 1931, 8° fig., p. 64.

87. – ** F. RUFFINI. La vita religiosa di Alessandro Manzoni, in « Civiltà Moderna », a. III, 1931, pp.
397-404. [Recensione].
88. -Per aiutare l’approfondimento della « Mandragola », in « Civiltà Moderna », a. III, I931, pp.
568-569.
89. -Ghiribizzi (Risposta a Luigi Russo), in « Convivium », a. III, 1931, pp. 291-292.
90. – TITO CASINI. La bella stagione. – ID. La vigilia dello sposo, in « Convivium », a. III, 1931». pp.
319-320. [Recensioni].
91. – GIACOMO LEOPARDI. Scelta di Operette, Pensieri e Lettere, con note di GIULIO A. LEVI. Firenze,
La Nuova Italia, 1932, 16°, p. 251. « Scrittori italiani ». – II ed.: 1937.
92. – * Petrarca e Machiavelli, in « Annali della Cattedra Petrarchesca », vol. III, 1932, pp. 76-89.
93. – * Il canto terzo del Purgatorio, in « Convivium », a. IV, 1932, pp. 161-175.
94. – * La novella di Geta e Birria e la sua fonte latina, in « Convivium », a. IV, 1932, pp. 522-527.
95. – ** Discussione leopardiana. [Lettera a M. Fubini], in « Convivium », a. IV, 1932, pp. 759-765.
96. – * Analisi metrica della prima canzone del Petrarca, in « Giornale Storico della Letteratura
Italiana », vol. XCIX, 1932, pp. 62-73.
97- Opere minori approvate di Giacomo Leopardi. Ed. critica ad opera di FRANCESCO MORONCINI. –
RICCARDO DUSI. L’amore leopardiano, con pref. di VITTORIO CIAN, in « Giornale Storico della
Letteratura Italiana », vol. XCIX, 1932, pp. 324-328. [Recensioni].

98. – GIACOMO LEOPARDI. I canti, con proemio e commento di IRENEO SANESI. – ID. Le Operette
morali e i Pensieri, aggiuntovi un saggio dello Zibaldone e dell’Epistolario, con proemio e comm. di
IRENEO SANESI, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. C, 1932, pp. 320-324.
[Recensioni].
99. – * Pensiero classico e pensiero cristiano nel « Secretum » e nelle « Familiari » del Petrarca, in
« Atene e Roma », S. III, a. I, 1933, pp. 63-82.
100. – ** La conversione di Alessandro Manzoni, in « Civiltà Moderna », a. V, 1933, pp. 263-270.
101. – * MICHELE BARBI. Dante. Vita opere e fortuna, con due saggi su Francesca e Farinata, in
« Civiltà Moderna », a. V, 1933, pp. 356-360. [Recensione].
102. – ** Sull’interpretazione del Leopardi, in « Convivium », a. V, 1933, pp. 128-130.
103. – * Le canzoni degli occhi, in « Convivium », a. V, 1933, pp. 224-231.
104. -Querela degli antichi e dei moderni, in « Il Frontespizio », 1933, pp. 17-18.
105. -Intorno al rifacimento del leopardiano « Saggio sugli errori popolari degli antichi », in
« Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. CI, 1933, pp. 171-174.
106. -Petrarca e Machiavelli, in « La Nuova Italia », a. IV, 1933, pp. 12-16.
107. -Sconcezze quattrocentesche nel Trecento, in « La Nuova Italia », a. IV, 1933, p. 34.
108. – ** GIULIO SALVADORI. Liriche e saggi a cura di Carlo Calcaterra, in « La Nuova Italia », a. IV,
1933, pp. 176-177. [Recensione].
109. -Antologia omerica. Iliade. Brani scelti coordinati fra di loro e commentati. Firenze, La Nuova
Italia, 1934, 8° fig., p. 299. -III ed.: 1947.

v. E. BIGNONE: G. A. LEVI. Antologia omerica. « Iliade », in « Atene e Roma », S. III, a. III,
1935, pp. 219-220.

110. -Sulla conversione del Manzoni, in « Civiltà Moderna », a. VI, 1934, pp. 236-239.
111. – ** Le rime dell’Alfieri, in « Convivium », a. VI, 1934, pp. 459-467.
112. -ETTORE BIGNONE. Teocrito, in « Convivium », a. VI, 1934, pp. 785-787. [Recensione].
113. – ** GIACOMO LEOPARDI. Operette morali seguite da una scelta dei Pensieri. Studio introduttivo
e comm. di MARIO FUBINI, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. CIII, 1934, pp. 342

346. [Recensione].

114. – ANTONIO VISCARDI. Saggio sulla letteratura religiosa nel Medio Evo romanzo, in « Giornale
Storico della Letteratura Italiana », vol. CIV, 1934, pp. 125-127. [Recensione].
115. GIANNI GERVASONI. Leopardiana. Giacomo Leopardi filologo e poeta nei suoi rapporti con
Angelo Mai, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. CIV, 1934, pp. 300-304.
[Recensione].
116. -Un filologo pensatore e poeta [Ettore Bignone], in « Leonardo », a. V, 1934, pp. 148-152.
117. -II Leopardi a Roma, in « Rassegna Marchigiana », a. XII, 1934, pp. 234-241.
118. -La bellezza formale dell’opera d’arte, in « Riv. di Sintesi lett. », a. I, 1934, pp. 61-65.
119. -II contenuto nell’opera d’arte, in « Riv. di Sintesi lett. », a. I, 1934, pp. 185-196.
120. -Chiarimenti intorno alla bellezza formale dell’opera d’arte, in « Riv. di Sintesi lett. », a. I,
1934, pp. 361-367.
121. -Pensiero e poesia, in « Riv. di Sintesi lett. », a. I, 1934, pp. 488-495.
122. -Antologia omerica. Odissea, tradotta dal PINDEMONTE. Brani scelti coordinati fra di loro e
commentati. Firenze, La Nuova Italia, 1935, 8° fig., p. 259. -III ed. : 1947.

v. E. BIGNONE: G. A. LEVI. Antologia omerica. « Odissea », in « Atene e Roma », S. III, a.
III, 1935, pp. 219-220.

123. -Da Dante al Machiavelli. Firenze, La Nuova Italia, 1935, 8°, p. 237. « Biblioteca di Cultura »,

6.
Contiene i seguenti studi (i numeri fra.parentesi collegano alla precedente citazione gli studi già
pubblicati) : DANTE. I : Francesca da Rimini (v. n. 17). II : L’episodio di Farinata (v. n. 2). III: Il
canto III del Purgatorio (v. n. 93). IV: Il Dante del Barbi (v. n. 101). V: Ramogna, ramognare. PETRARCA.
I: Pensiero classico e pensiero cristiano nel « Secretum » e nelle « Familiari » del
Petrarca (v. n. 99). II: Petrarca e Machiavelli (v. n. 92). III: II concetto monarchico del Petrarca. IV:
Analisi metrica della prima canzone del Petrarca (v. n. 96). V: Commento metrico a tre canzoni del
Petrarca (v. n. 56). VI: Le canzoni degli occhi (v. n. 103). VII: Un sonetto del Petrarca (v. n. 2). –
BOCCACCIO. Giovanni Boccaccio. -SPIRITI QUATTROCENTESCHI. I: La novella di Geta e Birria e la
sua fonte latina (v. n. 94). II: Idealismo quattrocentesco e realismo seicentesco. -MACHIAVELLI. I:
Niccolò Machiavelli (v. n. 71). II: Madonna Lucrezia (v. n. 48).

v. L. PASSÒ: G. A. LEVI. Da Dante al Machiavelli, in « Giornale Storico della Letteratura
Italiana », vol. CIX, 1937, pp. 311-316.

124. -Dall’Alfieri a noi. Firenze, La Nuova Italia, 1935, 8°, p. 308. « Biblioteca di Cultura », 7.
Contiene i seguenti studi: ALFIERI. I: Vittorio Alfieri. La giovinezza. I trattati « Della Tirannide » e
« Del Principe e delle lettere ». La contessa d’Albany. Le tragedie. Le « Rime ». La « Vita ». Il
« Misogallo ». Gli epigrammi. Le opinioni sulla religione. Gli ultimi anni. Le commedie (v. n. 79). II:
Il trattato « Del Principe e delle Lettere ». III: Le rime dell’Alfieri (v. n. 1 1 1). IV: Alfieriana. Il
manoscritto n. 11 del Fondo Alfieri della Biblioteca municipale di Montpellier. Un sonetto inedito.
Versi in ricordo e per la morte d’un bimbo. Alfieri e Kant (v. n. 49). -GIORDANI. Lo squilibrio del
Giordani. -MANZONI. I: Marinoni e i Giansenisti, I : Enrichetta Manzoni Blondel e la conversione di
Alessandro (v. n. 81). 2: Sul preteso giansenismo del Manzoni (v. n. 87). II: La conversione di
Alessandro Manzoni (v. n. 100). III: Invenzione, Creazione, Amore (v. n. 82). IV: Colloqui del
Tommaseo col Manzoni (v. n. 65). V: Leopardi, Manzoni e il problema della lingua (v. n. 78). VI:
Chiose manzoniane (v. n. 55). – CAPPONI. Nel cinquantenario della morte di Gino Capponi (v. n. 53).

-LEOPARDI. I : Due interpreti stranieri del Leopardi (v. n. 39). II : Ragione e sentimento nel
Leopardi, I: (Lettera aperta al prof. M. Fubini) (v. n. 95). 2: Replica al medesimo (v. n. 102). 3: A
proposito di un commento delle Operette morali (v. n. 113). III: Inizio d’un rifacimento del saggio
« Sopra gli errori popolari degli antichi » (v. n. 58). – STRANIERI. I: Ottone Weininger (v. n. 12). II:
Oscar Ewald (v. n. 13). III: L’estetica del Wagner nel suo discorso su Beethoven (v. n. 21). – FRA IL
VECCHIO E IL NUOVO SECOLO. I: Arturo Graf poeta lirico (v. n. 7). II: Giulio Salvadori (v. n. 108).
v. L. FASSÒ: G. A. LEVI. Dall’Alfieri a noi, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana »,
vol. CIX, 1937, pp. 311-316.

125. -II pensiero classico. Collez. dir. da E. BIGNONE: PLATONE. La Repubblica. Trad., introd. e note
di G. FRACCAROLI, a cura di P. UBALDI. -PLATONE. Il Sofista e L’Uomo politico. Trad., proleg. e note
di G. FRACCAROLI, a cura e con pref. di E. BIGNONE. -ARISTOTELE. La Poetica. Introd. , trad. e
comm. di F. ALBEGGIANI, in « Atene e Roma », S. III, a. III, 1935, pp. 75-78. [Recensioni].
126. -.AI.EIA. A proposito di un recente volume di Werner Jäger, in « Atene e Roma », S. III, a.
III, 1935, pp. 177-186. [Recensione].
127. -GIUSEPPINA LOMBARDO. Cimone, in « Atene e Roma », S. III, a. III, 1935, pp. 282-283.
[Recensione].
128. – ANTERO MEOZZI. Il Petrarchismo europeo (Sec. XVI), in « Civiltà Moderna », a. VII, 1935,

p. 370. [Recensione].

129. -Polemica Croce Levi, in « L’Italia letteraria », a. XI, 13 aprile 1935.
130. -La polemica Levi Croce, in « L’Italia letteraria », a. XI, 7 giugno 1935.
131. -Di una nuova edizione del « Convivio », in « La Nuova Italia », a. VI, 1935, pp. 133-138.
132. -Il concetto monarchico del Petrarca, in « La Nuova Italia », a. VI, 1935, pp. 219-224.
133. -Storia di una celebre teoria dell’arte, in « Riv. di Sintesi lett. », a. II, 1935, pp. 46-64.
134. -VIRGILIO. L’Eneide, trad. da ANNIBAL CARO, luoghi scelti, coordinati e annotati da GIULIO
AUGUSTO LEVI. Napoli, F. Perrella, 1936, 8°, p. VIII-241. « Semina Flammae », Lingua e Lett.
135. -La Vita di Benvenuto Cellini. Introd. e comm. di GIULIO AUGUSTO LEVI. Torino, S.E.I., 1936,
8°, p. VIII-313, con ritr. – Rist. : 1950.
136. -PLATON. Le Politique. Texte établi et traduit par AUGUSTE DIÈS, in « Atene e Roma », S. III, a.
IV, 1936, pp. 216-217. [Recensione].
137. – GIULIO REICHENBACH. Studi sulle Operette di Giacomo Leopardi, in « Giornale Storico della
Letteratura Italiana », vol. CVII, 1936, pp. 148-149. [Recensione],
138. – GIACOMO LEOPARDI. Epistolario. Nuova ed. a cura di FRANCESCO MORONCINI, in «Giornale
Storico della Letteratura Italiana », vol. CVIII, 1936, pp. 119-122. [Recensione].
139. -Estetica manzoniana, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. CVIII, 1936, pp.
250-270.
140. -SOFOCLE. L’ Edipo a Colono, trad. in versi italiani da ETTORE BIGNONE, in « Leonardo », a.

VII, 1936, pp. 241-242. [Recensione].

141. – Nuove scoperte su Aristotele e su Epicuro [di E. Bignone], in « L’Osserv. Rom. », 1° agosto
1936. [Recensione].

142. – GIOVANNI BOCCACCIO. Novelle e Opere minori, scelte e comm. da GIULIO AUGUSTO LEVI.
Torino, S.E.I., 1937, 8°, p. XII-320. -Rist.: 1950.

143. – Pensiero classico e pensiero cristiano nel Petrarca. II. Ascensione al Monte Ventoux, la prima
egloga, le lettere al fratello, in « Atene e Roma », S. III, a. V, 1937, pp. 77-101.

144. – EMILIO ZANETTE. Una figura del Secentismo Veneto : Guido Casoni, in « Civiltà Moderna », a.
IX, 1937, pp. 341-343. [Recensione].

145. – LINO LAZZERINI. Primi motivi leopardiani, in « Civiltà Moderna », a. IX, 1937, p. 343.
[Recensione].

146. – AUGUST BUCK. Der Platonismus in den Dichtungen Lorenzo de’ Medicis, in « Giornale Storico
della Letteratura Italiana », vol. CIX, 1937, pp. 336-341. [Recensione].

147. -L’inno « Dio e il popolo » di Goffredo Mameli, in « Vita e Pensiero », 1937, pp. 296-302.

148. -S. Vincenzo de’ Paoli, in «Vita e Pensiero», 1937, pp. 411-414.

149. – P. VERGILIO MARONE. Il libro II dell’Eneide, commentato da GIULIO AUGUSTO LEVI. Firenze,

F. Le Monnier, 1938, 8°, p. 52. « Nuova Biblioteca dei Classici greci e latini ». – II ed.: 1950.

150. – Sullo stile latino delle «Epistole» del Petrarca, in « Atene e Roma », S. III, a. VI, 1938, pp.
121-130.

151. – Ragione e fede nel Leopardi, in « Conferenze leopardiane tenute nel centenario della morte ».
Milano, 1938, pp. 133-165.

152. – Leopardi e l’astronomia, in « Giacomo Leopardi a cura di J. de Blasi. Letture tenute per il
Lyceum di Firenze ». Firenze, 1938, pp. 91-108.

153. – La cronologia della canzone « I’ vo pensando », dell’epistola metrica « Ad se ipsum », e del
sonetto « Lasso, ben so », in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. CXI, 1938, pp. 255

268.

154. – MICHELE LOSACCO. Indagini Leopardiane. – ANTONIO BORRIELLO. La visione della morte in
Giacomo Leopardi. -FOLCO MARTINAZZOLI. Momenti leopardiani. -PIETRO BIGONGIARI.
L’elaborazione della lirica leopardiana, in « Giornale Storico della Letteratura Italiana », vol. CXI,
1938, pp. 312-315. [Recensioni].

155. -Accidia e dubbio nel Petrarca, in « La Rinascita », a. I, 1938, pp. 40-51.

156. – (A firma G. A.): Melanconia dell’Alfieri, in « Studium », a. XXXIV, 1938, pp. 641-655.

157. -L’altro Boccaccio, in « Vita cristiana », a. X, 1938, pp. 400-402.

158. – (A firma Christophilus) : Natura-Ragione-Fede, in « Vita cristiana », a. X, 1938, pp. 480-481.

159. – (c. s.): L’estetica agostiniana e il tema della morte nella poesia del Leopardi, in « Studium », a.
XXXV, 1939, pp. 349-366.

160. – (c. s.): Scienza e religione, in « Studium », a. XXXV, 1939, pp. 582-585.

161. – (c. s.): Pater noster, in « Vita cristiana », a. XI, 1939, pp. 27-30.

162. – (c. s.): I liberatori e il liberatore, in « Vita cristiana », a. XI, 1939, pp. 179-184.

163. – (c. s.): Pater, Ave, Gloria, in « Vita cristiana », a. XI, 1939, pp. 372-375.

164. – (c. s.): Umanesimo e peccato originale, in « Azione Fucina », a. XIV, 28 aprile 1940.

165. – (c. s.): Lo sviluppo spirituale del Manzoni, in « Azione Fucina », a. XIV, 16 giugno 1940.

166. – (c. s.): Lo sviluppo spirituale del Manzoni. II. Dalle Grazie alla Grazia, in « Azione Fucina »,

a. XIV, 29 settembre 1940.

167. -(c. s.): Lo sviluppo spirituale del Manzoni. III. Italianità e universalità del Manzoni, in
« Azione Fucina », a. XIV, 13 ottobre 1940.

168. – (c. s.): Francesco De Sanctis, in « Studium », a. XXXVI, 1940, pp. 24-28.

169. – (c. s.): Bibbia e storia sacra, in « Studium », a. XXXVI, 1940, pp. 215-217.

170. — (c. s.): Sinite parvulos…. ad me venire ; talium est enim regnum caelorum (Matteo, 19, 14), in
« Vita cristiana », a. XII, 1940, pp. 47-53.

171. – (A firma Giulio Augusti): Ideali, cultura e tecnica del letterato, in « Azione Fucina », a. XV,
20 agosto 1941.

172. – (c. s.): Yajiro, in « L’Osserv. Rom. », 5 febbraio 1941.

173. — (c. s.): Teologia di romanzi, in « L’Osserv. Rom. », 19 febbraio 1941.

174. – (c. s.): Anima e corpo, in « L’Osserv. Rom. », 3-4 marzo 1941.

175. – (c. s.): Visioni e rivelazioni nella vita spirituale, in « L’Osserv. Rom. », 10-11 marzo 1941.

176. – (c. s.): Dotta ignoranza, in « L’Osserv. Rom. », 29 marzo 1941.

177. – (c. s.): Pasqua col conte Alfieri, in « L’Osserv. Rom. », 12 aprile 1941.

178. – (c. s.): Modernità e Medio Evo nel Petrarca, in « L’Osserv. Rom. », 1° giugno 1941.

179. – (c. s.): Storia e giudizio morale, in « L’Osserv. Rom. », 18 giugno 1941.

180. – (c. s.): Della gloria, in « L’Osserv. Rom. », 5 luglio 1941.

181. – (c. s.): Tradizione e modernità, in « L’Osserv. Rom. », 11-12 agosto 1941.

182. – (c. s.): La morte cristiana del Leopardi alla luce dell’Epistolario, in « L’Osserv. Rom. », 28
settembre 1941.

183. – (c. s.): La vita nella pace, in « L’Osserv. Rom. », 10-11 novembre 1941.

184. – (A firma Christophilus): Filosofia e religione, in « Studium », a. XXXVII, 1941, pp. 304-306.

185. – (A firma Giulio Augusti): Preludio al centenario fogazzanano, in « Studium », a. XXXVII,
1941, pp. 419-429.

186. – (A firma Christophilus): Errore, peccato, dolore nel Leopardi, in « Vita cristiana », a. XIII,
1941, pp. 384-386.

187. – (A firma Giulio Augusti): Galileo Galilei e noi, in « Azione Fucina », a. XVI, 25 luglio 1942.

188. – (c. s.): Carteggi di Giansenisti liguri. Idee e vicende di Martino Natali, in « L’Osserv. Rom. »,
31 gennaio 1942.

189. – (c. s.): Giansenisti liguri. Molinelli e Solari, in « L’Osserv. Rom. », 7 maggio 1942.

190. – (c. s.): La direzione spirituale, in « L’Osserv. Rom. », 27 giugno 1942.

191. – (c. s.): I mistici e il mondo, in « L’Osserv. Rom. », 31 luglio 1942.

192. – (c. s.): L’uomo completo, in « L’Osserv. Rom. », 12-13 ottobre 1942.

193. – (c- s.): Leopardi fra Arimane e Dio, in « L’Osserv. Rom. », 7-8 dicembre 1942.

194. – (c. s.): La ginestra, in « L’Osserv. Rom. », 12 dicembre 1942.
195- – (c. s.): Galileo e Cartesio, in « Vita e Pensiero », 1942, pp. 255-261.

196. – (c. s.): Romanticismo, in « Azione Fucina », a. XVII, 10 febbraio 1943.

197. – (c. s.): Interpretazioni eterodosse del « Cantico delle Creature », in « L’Osserv. Rom. », 28
gennaio 1943.

198. – (c. s.): Umanità di San Francesco nel «Cantico delle Creature», in « L’Osserv. Rom. », 31
gennaio 1943.

199. – (c. s.): Degola e Manzoni, in « L’Osserv. Rom. », 17 aprile 1943.

200. – (c. s.): Manzoni, Degola, Tosi, in « L’Osserv. Rom. », 1° settembre 1943.

201. – (c. s.): Francescanesimo e Rinascita, in « Vita e Pensiero », 1943, pp. 206-208.

202. -Alfieri e Foscolo, in « Humanitas », a. I, 1946, pp. 605-614.

203. – ANTONIO LOMBARDI. La filosofia di Benedetto Croce, in « Humanitas », a. I, 1946, pp. 792

794. [Recensione].

204. -Tiranni ed eroi alfieriani, in « Nuova Antologia », a. LXXXI, 1946, pp. 281-292.

205. -Cronologia foscoliana, in « Humanitas », a. II, 1947, pp. 107-110.

206. -Come nacque e perché fallì il disegno del « Carlo I » dell’Alfieri, in « Humanitas », a. II, 1947,
pp. 453-455.

207. – Il suicidio nelle meditazioni del Rousseau e del Leopardi, in « Humanitas », a. II, 1947, pp.
1122-1127.

208. -Lettere persiane autentiche, in « Il Mattino dell’Italia centr. », 7 maggio 1948.

209. -Bellinda e il mostro [di B. Cicognani], in « Il Mattino dell’Italia centr. », 1° luglio 1948.
[Recensione].

210. -Il pensiero di Ollé Laprune, in « Il Quotidiano », Roma, 4 agosto 1948.

211. -Belinskij, in « Vita e Pensiero », 1948, pp. 534-536.

212. -Cronologia foscoliana. II, in « Humanitas », a. IV, 1949, pp. 213-218.

213. -Una devota della passione [Santa Brigida], in «Il Mattino dell’Italia centr. », 16 aprile 1949.

214. – Indiscrezioni alfieriane. Sofonisba e la contessa d’Albany, in « Il Mattino dell’Italia centr. », 10
maggio 1949.

215. -La conversione di Costantino Leontiev, in « L’Osserv. Rom. »,10 luglio 1949.

216. – (A firma G. A. L.): Senso cristiano dell’uomo, in « L’Osserv. Rom. », 30 settembre 1949.

217. -Classicismo e neoclassicismo, in « Problemi e orientamenti critici di lingua e letteratura
italiana », vol. III : « Questioni e correnti di Storia letteraria ». Milano, 1949, pp. 811-855.

218. -Vittorio Alfieri. Brescia, Morcelliana, 1950, 16°, p. 291.

v. C. CAPPUCCIO: G. A. LEVI, Vittorio Alfieri, in « Belfagor », a. V, 1950, p. 495. – P.
MARRUCCHI: G. A. LEVI. Vittorio Alfieri, in « Convivium », Racc. Nuova, 1950, pp. 896-897.

219. -Conversione del Manzoni, in « Convivium », Racc. Nuova, 1950, pp. 16-27.

220. -Posizioni del Vico rispetto alla religione, in « Humanitas », a. V, 1950, pp. 589-592.

221. -Il Diario di Kierkegaard, in « Il Mattino dell’Italia centr. », 27 ottobre 1950.

222. -Il dramma dell’umanesimo ateo, in « L’Osserv. Rom. », 1° gennaio 1950.

223. -Perché s’appuntan li vostri desiri, in « L’Osserv. Rom. », 7 luglio 1950.

224. -Tutti gli animali sono uguali, in « L’Osserv. Rom. », 13 agosto 1950.

225. -Il poeta e l’uomo, in « L’Osserv. Rom. », 22 settembre 1950.

226. -Estetica o filosofia del bello?, in « Estetica. Atti del VII Conv. di Studi filos. crist. tra
professori universitari. Gallarate, 1951 ». Padova, 1952, pp. 256-265.

227. -Vocaboli belli e vocaboli brutti, in « Lingua Nostra », vol. XII, 1951, pp. 108-110.

228. -T. Merton, in « Il Mattino dell’Italia centr. », 16 gennaio 1951.

229. -Giobbe e Leopardi, in « Il Mattino dell’Italia centr. », 15 agosto 1951.
230. -Esperienza estetica ed esperienza mistica, in « L’Osserv. Rom. », 3 febbraio 1951.
231. -Filosofia centripeta e centrifuga, in « L’Osserv. Rom. », 14 marzo 1951.
232. -Equivoci, in « L’Osserv. Rom. », 28 marzo 1951.
233. -Classici dello spirito, in « L’Osserv. Rom. », 11-12 agosto 1951.
234. -Insegnamento e santità di Giulio Salvadori, in « L’Osserv. Rom. », 23 settembre 1951.
235. -Il diavolo e la radio, in « Studium », a. XLVII, 1951, pp. 37-38.
236. -Valse i passi suoi per via non vera, in « Convivium », Racc. Nuova, 1952, pp. 534-547.
237. -Il Bello nel « Fedro » platonico, in « Humanitas », a. VII, 1952, pp. 479-485.
238. -Fra Arimane e Cristo. (Leopardi pensatore). Napoli, Ist. Ed. del Mezzog., 1953, 8°, pp. 157.
239. -Il Bello in Plotino, in « Humanitas », a. VIII, 1953, pp. 49-56.
240. -L’Uno e il Bene in Plotino, in « Humanitas », a. VIII, 1953, pp. 257-265.

* Tratta da: Alla memoria di Giulio Augusto Levi (1879-1951), cenni biografici e bibliografia dei suoi scritti, a cura della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, 1952. Si segnala che in quella pubblicazione, per ragioni di spazio, le recensioni alle opere elencate sono state citate in numero ridottissimo e hanno quindi valore puramente indicativo. I saggi contrassegnati da semplice o da doppio asterisco sono stati ripubblicati rispettivamente nelle raccolte « Da Dante al Machiavelli » e « Dall’Alfieri a noi » (vedi nn. 123 e 124).